Il dubbio
Diverse persone passano la vita bloccate dal dubbio, aspettando mesi ed anni prima di prendere una decisione che possa cambiare radicalmente la loro vita.
Altre che non hanno mai dubbi, che sanno sempre cosa è giusto fare, che prendono decisioni con la stessa semplicità con cui si beve un bicchiere d’acqua.
Altre ancora trascorrono la vita, chiedendosi se sono all’altezza delle varie situazioni che si presentano, se possono veramente esprimere i loro talenti senza sentirsi impostori.
Esistono essere umani, che hanno sempre chiare tutte le situazioni, che non hanno mai neanche un dubbio sui perché e sui per come della loro esistenza.
Jung diceva:
“Chi è forte ha dei dubbi, mentre è il dubbio a possedere i deboli”
Avere dei dubbi quindi è giusto o sbagliato?
Avere dei dubbi è utile, quando ci permette di lavorare sull’ego, sulle granitiche certezze, quando ci permette di essere umili e di “imparare a leggere” la realtà quotidiana da più sfaccettature possibili.
Avere dei dubbi è deleterio, quando diventano paralisi, quando il terrore di sbagliare diventa così forte ed estremo da portarci all’immobilità, al diventare “passivi” rispetto agli eventi, al non manifestare i propri talenti.
Ciò che conta nel nostro percorso evolutivo è l’intento.
Con quale intento sto mettendo in dubbio le mie scelte, me stessa o la mia vita?
Perchè sto dando spazio al giudizio, alla fatica del sostenere le scelte, al peso delle conseguenze?
Oppure sto dando spazio al dubbio, perché è necessario che io approfondisca aspetti di me e delle situazioni che vivo, che non avevo valutato?
Il percorso evolutivo richiede presenza, ma soprattutto coscienza dell’intento che muove ogni nostra azione, solo così sapremo distinguere se il dubbio ci permette di lavorare sulla nostra superbia o se è un agente boicottante che sta paralizzando la nostra manifestazione.
Con amore
Giorgia